giovedì 6 ottobre 2011

Siamo liberi nelle nostre scelte?

Quante cose succedono nella vita, accadono eventi che ti stravolgono l'esistenza, in un attimo non sei più la persona che credevi, ciò che eri diventa un ricordo, come se una mano invisible ti prendesse e rimettesse a percorrere la strada che dovevi e ti scopri diverso.
Avete mai la sensazione che gli eventi che accadono, gli incontri che più ti segnano, non sono mai a caso, che tutto è concatenato? Allora amici la domanda è quanto siamo liberi nel nostro percorso o è già tutto segnato e noi siamo gli attori di una commedia già scritta!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che se per libertà si intende la possibilità di agire senza nessun vincolo, allora non è una questione di scelta, in quanto questa presuppone un bisogno, un desiderio, una preferenza fra diverse opzioni, fra le quali quella che più si addice alle nostre esigenze.
Dunque l'esigenza è un vincolo, che non può farci agire come individui liberi.
La conclusione è che, se parliamo di scelta, dobbiamo immaginare che questa sia sempre e comunque "condizionata".
Se, invece, non pensiamo alla scelta, ma immaginiamo una condizione di esistenza in cui il movimento della vita, non sia vincolato da niente e da nessuno, la libertà non sarà più condizionata da una scelta, ma dalla stessa natura del nostro modo di essere, per i limiti che il nostro orizzonte degli eventi potrà immaginare.
L'opzione non sarà fra due o cento giornali da leggere, ma sarà di poter "navigare" tra quei giornali, per cogliere "l'oltre".
Ecco che l'azione "libera" non è dell'indivisuo che desidera, ma della coscienza che "sente".

Anche ora è così, per quei casi, in cui la pressione del nostro IO, cede all'impulso di coscienza che trasmette il senso di quell'evento e, così, ci rende liberi...non tanto per un'apparente scelta dell'IO, quanto per la rinuncia all'IO che ci permette di accedere a un senso della realtà più ampio, e quindi più libero.
Infatti sentire l'altro, partecipare ai bisogni altrui, non è forse, uno svincolarsi dai condizionamenti del proprio egocentrismo? E, quindi, spaziare e sentire la verità di una vita che non è più confinata nei limiti dell'IO sono?

(Umberto Ridi)

paolo ranieri ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=oObxNDYyZPs&feature=youtube_gdata_player

Anonimo ha detto...

Trovo che L'UOMO sia l'espressione più alta della LIBERTA' nella Creazione. Può scegliere di scendere a livello di "Bestia" e vivere limitatamente in base ai suoi instinti dettati da cinque sensi, a volte anche meno..oppure ritornare a sentire con tutt'il Suo Essere o il Suo Vero Centro e crescere a livello divino.
Non è perché l'Architteto ha previsto più porte in una casa che siamo costretti ad attravversarle tutte in un giorno.Ci sono più strade percorribili nella vita ma la scelta è sempre nostra anche se non sempre cosciente. capisco che per qualcuno, scegliere senza conoscere sembra impossibile ma quante volte lo facciamo nell'arco della vita? A volte scegliamo a "pelle" anche cose molto importanti..il paziente che sceglie un medico la prima volta per "sentito dire", o che si ritrova in un ospedale piuttosto che un'altro perché lo hanno portato lì d'urgenza, chi sceglie tali genitori piuttosto che altri per le esperienze che ha bisogno di fare in questo percorso di vita ecc...Al mio avviso il tempo è un fattore molto importante perché quando arriva il tuo momento allora le stesse parole che hai sempre udito altre volte cominciano ad avere tutt'altri sensi, cominci a vedere colori che non immaginavi neanche prima, cominci a capire, a sentire, ma già sei in cammino! Secondo voi amici miei, è il bambino che sceglie di camminare ad un anno di vita o più tardi o perché è arrivato il suo momento? Però dopo che ha imparato a comminare, dopo che sà camminare, pùo continuare a farsi servire in tutto dalla mamma, farsi portare ovunque in collo o in passegino. IL CREATORE ha deciso con pazienza e amore di collaborare con il "creato", di coinvolgerlo in tutti processi successivi del suo percorso. Non pùo interferire nel Grande Cicolo della vita (ad la succesione giorno e notte, delle stagioni, la morte ecc..)ma si deve inserire in questo e in quel quadro pùo fare tutto..o niente. Al posto di rinunciare io direi che arriva per noi il momento in cui possiamo infondere, includere il nostro "IO" in un contesto più ampio che è sempre suo in quanto parte integrante della nostra natura, non immaginaria. E' la storia delle onde magnetiche che giranno comunque intorno a noi anche se non le immaginiamo.
Siamo decisamente liberi..arriva prima o poi il Momento per noi di vivere quella libertà da protagonisti attivi, veri.
Il fabbricante di una macchina la pùo creare molto potente (e nel nostro caso è molto, molto potente) ma non pùo mai sapere i posti dove andrà a finire, in che mani si ritroverà nè il Km che farà. Spero che il tempo, la coscienza e la conoscenza individuali e universali, spero che questi ingredienti e ben altri ancora ci porteranno a scoprire chi siamo realmente e ccosa siamo venuti a fare "qua giù"

marilisa ha detto...

credo quando dicono che siamo noi a scegliere i nostri genitori nell'attimo in cui ritorniamo su questa terra per fare un'esperienza... c'è qualcosa che deve essere vissuto, che deve essere compreso attraverso l'esperienza e quando siamo pronti, quando abbiamo compreso.. allora siamo pronti anche per morire fisicamente.
la vita è meravigliosa, non sai mai cosa ti aspetta, niente è scontato, da un raggio di sole che disegna colori mai visti attraverso i rami degli alberi mentre cammini di mattina nel traffico,alla perdita improvvisa di qualcuno che ami, vivere sapendo che del doman non c'è certezza, vivere sapendo che se devi dire a qualcuno che lo ami è bene farlo in quell'istante che hai provato perchè non sai se avrai un'altra occasione, vivere l'attimo, vivere intensamente ascoltandosi, chiedendosi sempre se stiamo facendo ciò che sentiamo e può arrivare anche il momento ad un certo punto di scoprire che abbiamo voglia di cambiare tutta la nostra vita, di fare un salto nel buio, senza sapere cosa ci aspetta solo perchè senti che è arrivato il momento di cambiare qualcosa, non è facile rimettere tutto in discussione.
allora penso che le cose che accadono, le persone che incontriamo non sono altro che parte di un libero movimento del cosmo, entro il quale siamo tutti noi, e sta a noi cogliere il senso di ciò che ci accade, che ci viene dato come dono per guidarci per aiutarci a comprendere i nostri moti dell'anima, ogni persona che entra nella nostra vita è un messaggero, ogni fatto che ci accade è una lettera che ci viene inviata, sta a noi comprendere il significato, ma solo con il tempo e vivendo con coscienza è possibile, siamo noi a scrivere la commedia della nostra vita ma non siamo soli in questo...

fabri ha detto...

Credo che gli esseri umani abbiano come unico compito risalire "chi siamo".
In questo percorso si apre la strada delle coincidenze che ci fanno capire che esiste qualcosa di piu', aprendo la nostra coscienza... ripercorrendo con consapevolezza il nostro passato immedesimandoci in quelle realta' possiamo capire come certi condizionamenti hanno segnato la nostra evoluzione.
Noi siamo attori della nostra parte,le nostre scelte ci portano ad usare l'intuito e l'energia necessaria per evolverci spiritualmente.... solo quando ci rendiamo conto che la nostra vita abbia un senso possiamo percepire assaporare e comprendere che siamo energia divina...e che tutto coincide perfettamente..

Anonimo ha detto...

Meno male la Vita va avanti con o senza di noi...coscienti o no.

un viaggiatore alla ricerca di sè ha detto...

qualcuno diceva "L'ironia della vita sta nel viverla in avanti e comprenderla all'indietro"... solo guardando indietro ci rendiamo conto dei cambiamenti, del percorso fatto e più passa il tempo e diversamente consideriamo i fatti della nostra vita... a volte ho la sensazione che fino a un certo punto della mia esistenza la mia vita e quella di altre persone a me vicine fosse a loro legata come le palle di un biliardo tenute insieme dal triangolo che stanno lì quiete sul tavolo verde, unite, tonde ciascuna nel suo spazio a formare un tutt'uno con le altre, una forma armonica, poi a un tratto qualcuno decide che è arrivato il momento di giocare e alza lentamente il triangolo, già si avverte il cambiamento, finchè la mano non tira il colpo secco al centro e le palline impazzite si sparpagliano sul tavolo da gioco ciascuno proiettata in un nuovo spazio, ciascuna per fare il suo gioco...
e sai che niente sarà più come prima..

Anonimo ha detto...

Bella domanda!!! Credo che nessun individuo possa sentirsi LIBERO di scegliere, perchè se così fosse dovrebbe uscire da qualsiasi "ruolo". La vita ci impone delle condizioni, questo è innegabile, e l'esistenza di esse abbatte ogni tipo di Libertà. Tuttavia, pur mantenendo questa consapevolezza, credo profondamente che la costante crescita interiore e le esperienze ci portano ad avere maggior determinazione in molte cose e questo consente di operare delle scelte con convinzione. Il concetto di Libertà ha per me un valore quasi assoluto e per questo utopistico. Resto perplessa quando mi trovo davanti una persona che si definisce "Libera"...forse oggi si fa abuso di questo termine deviandone ed offuscandone il reale significato. L'unica vera Libertà è quella dello spirito in quanto l'unica che può restare priva di quelle interferenze materiali che ci gravitano intorno.
Roberta